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- Sessantacinque anni fa l’apertura della sede regionale della Rai in Umbria
- I delitti di Alleghe ,il carcere di Perugia, la grazia di Pertini
- “La Rai in Umbria” : aneddoti e curiosità dietro le quinte dal 1959
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Piccole storie nere:Renato Vallanzasca
Un pezzo del supercarcere di Spoleto,una storia di ospiti illustri- terroristi,mafiosi,grandi criminali- e di massima sicurezza per alcune ore è stato sotto il dominio del signore della malavita del nord e re della comasina. Succede nella notte tra il 29 e il 30 dicembre 1984. Renato Vallanzasca e un camorrista sono armati e chi gli ha passato le pistole li ha forniti anche di una buona scorta di esplosivo. Leggi tutto…
Quattro giornaliste danno la sveglia all’Umbria
Il 26 settembre 2011 sulla Terza Rete Rai ritorna <<Buongiorno Regione>> la trasmissione in onda dal lunedì al venerdì dalle 7,30 alle 8 a cura del Tgr dell’Umbria. E a dare la sveglia agli umbri saranno Federica Becchetti, Erika Baglivo, Serena Scorzoni e Vicky Sorci. Quattro conduttrici che si alterneranno nello studio di via Masi di settimana in settimana e che avrabnno il compito di far conoscere il lavoro dei colleghi della redazione impegnati tanto dietro le quinte che davanti alle telecamere anche loro. Leggi tutto…
Il ritorno dell’abigeato e dei ladri d’agricoltura
Scomparso dai tribunali per un trentennio,ora l’abigeato-il furto di bestiame-torna a scalare posizioni nella classifica dei reati moderatamente ricorrenti. Presto – stando a certi preoccupanti indicatori tenuti sotto osservazione da Confagricoltura- il moderatamente appare destinato a scomparire e questa antica forma di razzia a conquistare piazze più nobili nella hitparade delle performance banditesche. Dunque stalle e allevamenti di ogni dimensione- dagli impianti zootecnico ai grandi pascoli dello stato brado- sono tornati ad essere bersagli del malaffare (ma non di semplici ladri di polli). Leggi tutto…
l’odore del riclaggio è un profumo che piace
C’è un filmato che documenta i rapporti tra i casalesi di Villa Literno e i loro uomini di fiducia spediti in Umbria a fare affari con una forte disponibilità di contante, un pacchetto di società anche estere,un’ eloquente ( sulla consistenza patrimomiale) raccolta di conti correnti . Una forza d’urto capace di spianare come burro molti ostacoli e di aprire le strade che comunque, almeno formalmente, devono essere aperte, metti per un bollo o per una autorizzazione. Leggi tutto…
Lo strozzino apre la porta alle mafie
La crisi resta li a mordere come un cane rabbioso. Il resto lo fanno gesti che una volta erano quello che dovrebbero essere ancora:solo gesti della gestione di un quotidiano normale. Burocraticamente fastidiosi, finanziariamente sopportabili senza collassi, ripetitivi. Mai un fatto traumatico,come adesso. Sono le scadenze fiscali a mettere i commercianti e gli artigiani nella mani dei cravattai. Sono una malattia,anche breve, un infortunio anche da niente a spedire agli indirizzi strozzini lavoratori dipendenti precari e disoccupati.Il rischio usura di una regione non si valuta più con le denunce, perché le denunce vengono fermate dalla paura,dalle minacce, dall’omertà. E’sempre successo, però adesso succede di più. E infatti in Umbria in un anno ci sono state appena tre denunce per strozzinaggio e sessantasei per estorsione,mentre il rischio generale in un anno è cresciuto almeno di quattro punti e vedremo più avanti in base a quali parametri. E’ un dato di fatto sociologico,quanto giudiziario. Leggi tutto…
dallo spaccio al minuto ai forzieri delle banche
Il mercato umbro- con il doppio ruolo di terminale e di snodo del traffico internazionale- è controllato dalle organizzazioni criminali di più antico insediamento come i clan albanesi e quelli nigeriani che hanno stretti rapporti con le mafie italiane. Gli albanesi- è emerso da diverse operazioni di contrasto – sembrano avere rapporti stabili con la ‘ndrangheta e con le famiglie pugliesi.Per i nigeriani sono più frequenti sodalizi e affari con la camorra. Spesso però operano in proprio. Leggi tutto…
<<48 small>>:il medico di Perugia e il Mostro di Firenze
Dopo un anno abbondante ,questione di giorni, dicono. Questione di giorni per conoscere le motivazioni con le quale l’allora giudice delle indagini preliminari Paolo Micheli ha fatto precipitare in un nulla di fatto,con un generale << non luogo a procedere >> ripetuto per una ventina di indagati ,tutte le accuse portate in aula dal pubblico ministero Giuliano Mignini.Con formule differenziate tra <<perché il fatto non sussiste >> e <<per non aver commesso il fatto>> ,cioè con formule che senza incertezze bocciano con il timbro dell’inconsistenza,almeno allo stato delle conoscenze , sei anni buoni di lavoro investigativo sui rapporti presunti tra la morte del medico perugino Francesco Narducci e i delitti del Mostro di Firenze.Meglio: su una delle due questioni centrali della vicenda che ha avuto inizio l’otto ottobre 1985 e che deve essere ancora conchiusa nel suo lungo iter giudiziario. Leggi tutto…
Meredith Kercher: le indagini zoppe e il dna
Sembra(è)decisiva la valutazione della prova scientifica (dna) per stabilire se Amanda Knox e Raffaele Sollecito, condannati a 26 e a 25 anni di carcere, devono scontare anni di reclusione da colpevoli dell’omicidio di Meredith Kercher o devono essere, dopo quattro anni, tornare liberi da innocenti. Sembra(è)decisiva questa prova perche l’inchiesta sul delitto non ha altri punti di pacifico ancoraggio:non le contrastate testimonianze, non i discutibili elementi circostanziali, non il contenuto delle non univoche intercettazioni telefoniche e ambientali. Leggi tutto…
Intercettazioni e media:dove si nasconde lo scandalo
Ci risiamo. Puntualmente. Le procure intercettano voci dal brodo di coltura dove si piegano gli interessi collettivi agli interessi personali e dove si altera (si prova ad alterare)il gioco democratico delle istituzioni. Le trascrizioni degli ascolti, ad un certo punto, come previsto dai codici, diventano atti pubblici. Giornali e tv (alcuni) pubblicano questi atti pubblici per darne conto ai cittadini. I cittadini si informano e acquisiscono elementi di valutazione dello strano mondo che gira intorno a loro. Altrimenti, senza questo tramite, di quelle voci che, direttamente o indirettamente,interagiscono con la loro esistenza perché sono voci inerenti la gestione del potere( economico, finanziario, giudiziario, culturale, mediatico), non conoscerebbero l’esistenza. Non ne avrebbero nemmeno una eco addomesticata. Leggi tutto…