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Articoli recenti
- Sessantacinque anni fa l’apertura della sede regionale della Rai in Umbria
- I delitti di Alleghe ,il carcere di Perugia, la grazia di Pertini
- “La Rai in Umbria” : aneddoti e curiosità dietro le quinte dal 1959
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Dodici magistrati per il mistero di Sonia Marra
Quattro anni ed è arrivata al bivio, processo o proscioglimento , l’inchiesta sulla scomparsa di Sonia Marra avvenuta a Perugia nel novembre del 2006. Sul tavolo del giudice Massimo Ricciarelli ci sono due richieste di rinvio a giudizio firmate dai pubblici ministeri Giuseppe Petrazzini e Angela Avila che hanno coordinato le indagini più recenti dei carabinieri. Leggi tutto…
Scomparsi,anni senza notizie
Due ipotesi di omicidio e una di sequestro di persona per i tre casi più recenti.L’imprenditore Giampaolo Mommi è scomparso da Castiglione del Lago nel 2001. La procura della repubblica di Perugia ha indagato per omicidio e occultamento di cadavere la sua convivente che alcuni mesi fa è stata completamente scagionata e prosciolta da ogni addebito. Anche dal presunto omicidio del padre dello scomparso ipotizzato durante l’inchiesta. Leggi tutto…
Rai:Alvaro Fiorucci nuovo caporedattore TGR
ANSA) – PERUGIA, 9 AGO – Da domani la redazione regionale umbra della Rai ha un nuovo responsabile. Si tratta di AlvaroFiorucci, f irma storica dei telegiornali della stessa Rai. Subentra ad Alfredo Cerrato che a maggio ha lasciato l’azienda per sopraggiunti limiti di eta’. Il nome di Fioruccie’ stato indicato dal direttore della testata regionale della Rai, Alberto Maccari. Fiorucci e’ stato presidentedell’Ordine dei giornalisti dell’Umbria e ell’Associazione della stampa umbra. Ha insegnato all’Universita’ di Perugia e per oltre 30 anni ha collaborato col quotidiano La Repubblica.E’ autore di narrativa d’inchiesta e di testi sull’informazione radiotelevisiva.
La cronaca alle “Giornate Massetane” e al “Corciano Festival”
“Camminano per cinquecento metri,li guida Marcello Mele.Li guida fino a una buca coperta con delle tavole rossicce. Tocca ai Nocs vedere che c’è sotto.Sotto c’è la bocca da fuoco di un mitra spalancata contro il sole e sulle loro facce.C’è anche Augusto De Megni con una canna di pistola piazzata in mezzo agli occhi……”.La cronaca protagonista di due distinti appuntamenti, il 13 e il 18 agosto,alle 21,in due salotti letterari allestiti, rispettivamente, nell’ambito delle << Giornate Massetane>> e del <<Corciano Festival>>. In entrambe le occasioni infatti ,prendendo spunto dal contenuto del libro “Un bambino da fare a pezzi” di Alvaro Fiorucci che ricostuisce tutti i retroscena del rapimento e della liberazione di Augusto De Megni ,si dibatterà della nascita e della scomparsa dell’industria dei sequestri di persona. La vicenda criminale che ha visto vittima nel 1990 l’allora ” bambino di Perugia ” che diventerà noto anche per aver vinto una recente puntata del “Grande Fratello”, segna una linea di confine. Leggi tutto…
La messa del “giusto” che ha sforato il secolo
Dice messa ogni giorno nella casa dove vive, ospite delle sorelle Baldicchi, Antonietta e Giovannina, laica e pia la prima, suora e ottima cuoca la seconda. Con loro commenta le Sacre Scritture, e, a volte, le notizie che ha ascoltato alla radio. Spesso c’ è Don Giancarlo Lepri , parroco del Duomo che gli fa compagnia . Se lo invitano celebra anche in Chiesa, ma ci deve essere una qualche occasione di riguardo. Come nel giugno scorso quando era sull’altare maggiore del Duomo con il giovane vescovo Domenico Cancian per una messa solenne. Quella officiata per il settantasettesimo anniversario della sua ordinazione sacerdotale . Monsignor Beniamino Schivo che di anni ne ha compiuti 100 , anche quel giorno, ha fatto ,spedito, la sua parte di prete servente e qualcosa di più: ha preso la parola per dieci minuti di omelia improvvisata , riversata a braccio nel microfono, scandita con chiarezza e determinazione:”chiudiamo sereni ogni nostra giornata con in testa gli impegni del giorno dopo”. Leggi tutto…
Minority report contro le morti sul lavoro
Di lavoro si muore un po’ meno,ma sempre più che nel resto del paese. Intorno al 45 per cento in più. Che significa:27 morti nel 2006, 19 morti nel 2007,15 morti nel 2008, 17 morti nel 2009.E il 2010 non promette niente di buono se può succedere, come è successo recentemente, che in Umbria tre vite si siano spente in quattro giorni. Spente dalle insidie del lavoro. Ognuna in maniera diversa: un rumeno schiacciato da un tubo fatto di quintali di cemento dentro il cassone di un camion a Corciano ; una cinquantenne peruviana volta giù da una finestra in via dei Priori, nel centro di Perugia; un italiano martoriato dal suo trattore dalle parti di Petrignano d’Assisi. Ecco, l’analisi tecnico-scientifica di queste tragedie, una per una, potrebbe aiutare a capire che cosa è successo.La ‘ndrangheta dietro l’angolo
La notte del 12 febbraio 2008 i carabinieri del Ros- coordinati dalla direzione distrettuale antimafia- arrestano in Umbria e in Calabria cinquanta persone. Sono amministratori pubblici calabresi, professionisti umbri,imprenditori ,pezzi grossi della criminalità organizzata. Tutti insieme per prendere il controllo degli appalti di grandi opere in diverse parti d’Italia e investire nei settori immobiliare, costruzioni e turismo,locali i profitti di una serie di attività illecite. Leggi tutto…
Rotta sull’Umbria:la criminalità e il mercato
Le rotte seguite dai corrieri della droga per portare cocaina ed eroina in Umbria segnalano una sorta di rimescolamento della carte nelle organizzazioni criminali che controllano il traffico.La separazione tra mafie africane, mafie dell’est e mafie italiane sembra essere saltata.Sulle rotte Nigeria,Inghilterra,Olanda,Turchia e poi Napoli,Caserta Frosinone, Latina,Perugia i carabinieri hanno trovato recentemente anche il consolidamento del connubio tra nigeriani e campani contigui alla camorra. Leggi tutto…
L’ Umbria attraverso la cronaca
Raccontare di un delitto, di un morto di lavoro, di una prostituta sciolta nell’acido, di bambini presi e ammazzati per una proiezione mentale, di un piccolo ostaggio tenuto per mesi nel buco nero di una montagna è anche raccontare il contesto in cui tutto questo avviene. O, meglio: se uno racconta i protagonisti, vittime e carnefici, gli investigatori e i cittadini alla finestra, i fenomeni che di fronte ai fatti si sviluppano nelle viscere della collettività , le rappresentazioni pubbliche che questi producono , racconta i contorcimenti e le reazioni della società di fronte ai fatti. Leggi tutto…