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Criminalità: il covid è il nuovo business , per la droga arrivano i trafficanti cinesi e in Umbria c’è una sorta di pax mafiosa.
La cornice della Direzione Investigativa Antimafia per il secondo semestre 2020 delimita la fotografia di un paese ancora alle prese con l’emergenza sanitaria da covid-19 e con i suoi effetti non solo sanitari, ma anche economici e sociali. Ed è proprio nella crisi e nelle difficoltà economiche che la criminalità organizzata prospera. Cambiando pelle: secondo la Dia è in piena metamorfosi , meno attività cruente e rumorose e sempre più infiltrazioni silenti nell’economia pulita. Le mafie potrebbero utilizzare la loro massiccia liquidità- accumulata con i più diversi traffici illeciti, dalla droga alla tratta degli esseri umani, per venire incontro, a modo loro, alle difficoltà di privati e di società in crisi. Una strategia che si porta dietro il riciclaggio di denaro sporco e per far saltare il banco degli appalti pubblici. Leggi tutto…
1982: Storia di un sequestro e della voce del telefonista.
Presero il telefonista, ma quando la sua voce venne messa a confronto con la registrazione della richiesta di 5 miliardi per il riscatto, cadde l’indizio che doveva incastrarlo: si era operato alle corde vocali, erano saltati i parametri della comparazione; non c’era altro da fare, lo rimisero in libertà. Anche per questo il rapimento di Ettore Petrini, industriale della pasta, “Spigadoro” il marchio di fabbrica, è un delitto senza colpevoli. Un cold case giudiziario. Sono le 19 del 15 ottobre 1982, Ettore Petrini, 34 anni, figlio di Carlo imprenditore di punta, presidente degli industriali perugini è sulla sua Golf bianca. Uscito dallo stabilimento di Bastia Umbra, è diretto a Perugia. C’è una cena tra conoscenti, è atteso per le 20. Lo aspettano anche quattro o cinque banditi che a un incrocio gli vanno addosso con una grossa cilindrata: bersaglio centrato, incidente simulato e utilitaria dell’obbiettivo scaraventata nel fosso della frazione Santa Lucia. In quel momento in Umbria c’era un solo precedente: Guido Freddi, 13 anni, rapito di notte a Valfabbrica, sul portone di casa. Leggi tutto…
“LA SCOMPARSA DI ADINOLFI”, un libro interessante per una serata straordinariamente normale
di Eleonora Gitto
Sala gremita (ovviamente con le dovute precauzioni anti-Covid), nonostante le avverse condizioni meteorologiche, quella che ha accolto la presentazione al pubblico del libro “La scomparsa di Adinolfi”. Il lavoro è stato scritto a quattro mani dal giornalista Alvaro Fiorucci e dallo scrittore Raffaele Guadagno , ed è edito da Castelvecchi nella collana Nodi. Sul tavolo un tema scottante: la scomparsa del magistrato romano Paolo Adinolfi. Sembra ieri ma sono trascorsi circa ventisette anni da quel sabato 2 luglio 1994. Da allora di Paolo Adinolfi non si è saputo più nulla. Il libro di Fiorucci e Guadagno riaccende i riflettori su un caso inquietante in cui gli interessi dei poteri forti, strani figuri dei Servizi Segreti, le note vicende di Tangentopoli, personaggi della famigerata banda della Magliana, si aggomitolano fra loro per formare una matassa di cui ancora non si trova il bandolo. Leggi tutto…
Gaia Servadio e il mistero della Molotov di Avigliano Umbro
Il 25 settembre 1992 brucia un’auto nel parcheggio mentre all’interno del ristorante un gruppo di amici consuma un pasto di prodotti tipici. La berlina di Gaia Servadio è in fiamme, perché è stata colpita da una Molotov lanciata da uno sconosciuto che probabilmente non era solo. Gaia Servadio, che da Padova dove è nata si è trasferita a Londra nel 1956, è già l’italiana più amata dagli inglesi e la stima per la sua attività giornalistica e di saggista cresce ovunque di successo in successo. Spesso è in Italia e nel piccolo comune di Avigliano ha una base dove trascorre periodi di riposo quando sente il bisogno di ricaricarsi nella quiete della campagna umbra. Come le altre sue abitazioni anche questo casolare ha la porta sempre aperta. A varcarla un piccolo mondo della cultura internazionale che si è ritrovato ad avere un punto di riferimento tra Todi e Orvieto: Beverly Pepper, Ben Gazzara, Enzo Siciliano, Peter Stein, Jane Kramer, Stephen Ward, Carone, Kulakov, Messeguè. Leggi tutto…
Il falso brasiliano di Foligno, il volo con il procuratore e la strage di Bologna
Fecero finta di niente anche la notte del 16 febbraio 1981, quando lo arrestarono per un furto di mobili antichi e di una pala d’altare. Eppure, il nome, Roberto Da Silva, 24 anni, nato a Rio De Janeiro, e l’attività, commerciante di oggetti d’antiquariato, erano coperture della quale almeno tre dirigenti della polizia furono sospettati di sapere che un’altra persona, ricercata per tentato omicidio. Forse sapevano e lo favorirono dandogli anche il porto d’armi. Sotto inchiesta giurarono di essere all’oscuro del taroccamento e le indagini si arenarono sui loro dinieghi. Come più avanti negli anni per due preti, una suora e un militare, fu solo una brutta parentesi l’arresto per averlo aiutato a Reggio Emilia , sua città natale. Nel 1976 aveva lasciato il Brasile ed era arrivato in Italia. Si era stabilito a Foligno, con quella identità di fantasia, protetto dallo schermo di complicità impensabili. Furono infatti anni di assoluta tranquillità quelli trascorsi all’Albergo La Nunziatella. Leggi tutto…
Trenta anni fa, falso mostro di Foligno, ora ingegnere, Stefano Spilotros si candida in politica
di Allan Fontevecchia -Stefano Spilotros, cinquantenne nonno felice, sarà uno dei candidati alle comunali del suo paese, Caravaggio. Lo scrive ” Il Corriere della Sera” nella pagine di Bergamo. Sono trascorsi quasi trenta anni, ma la sua avventura/ disavventura giudiziaria in Umbria , se la ricordano ancora in tanti, Se non altro perché quella incredibile parentesi che l’ha visto protagonista è stata per settimane sulle prime pagine dei giornali e nei titoli dei telegiornali non solo italiani. E perché il suo nome lui stesso l’accostò al Mostro di Foligno, che il 4 ottobre aveva rapito e barbaramente ucciso un bambino di quattro anni, Simone Allegretti. Meglio: disse <<sono io il Mostro >> e lo presero sul serio.
Archivio: le teste rotte del Duomo di Orvieto.
Il giorno dopo fu un giorno di polemiche e di pensieri in libertà sugli alti rischi di attacco e sui bassi livelli di difesa. Sulle ridotte occasioni di commercio anche nella illegalità che aprono alla speranza di un recupero possibile. Sul grande bene perduto e sulle recriminazioni sul danno patito. Su quello che non era stato fatto e su quello che bisognava fare; subito perché quello scempio non avesse repliche . Il 22 dicembre 1981 una città va verso il Natale costernata, indignata, preoccupata. Stati d’animo e reazioni che presto si propagano per tutto il paese quando la notizia si propaga sulle onde dei telegiornali. Leggi tutto…
Caso Adinolfi: nuove indagini dopo 27 anni?
La possibilità della riapertura dell’inchiesta sulla scomparsa del magistrato Paolo Adinolfi avvenuta a Roma il 2 luglio 1994 dipende dal verificarsi di almeno due condizioni . La prima: che si decida a parlare senza reticenze chi sa, testimone o pentito che sia. La seconda: che ci sia la possibilità di compiere accertamenti con tecniche e mezzi più avanzati di quelli impiegati, ad esempio, per cercare il cadavere nei sotterranei di villa Osio appartenuta ad Enrico Nicoletti, il finanziere legato alla banda della Magliana. Leggi tutto…
Archivio: sequestro lampo di una donna, mandante il marito
L’ imprenditrice agricola di 43 anni, con la sua Citroen-Ax è sulla strada che costeggia lo stabilimento Elettrocarbonium di Narni Scalo. Come ogni giorno torna a casa ad Acquasparta. C’è nebbia, la visibilità è ridotta. Capita spesso. Quella sera, 10 dicembre 1991, sarà però una sera diversa da tutte le precedenti perché c’è una Thema che la tallona, l’affianca, la costringe ad accostare. Scendono in due e la rapiscono. La portano a Cerveteri dove la tengono nascosta dopo aver chiesto un riscatto di 600 milioni. È inverno, ma è anche la stagione dei sequestri lampo; undici in un anno. Il primo a febbraio a Reggio Calabria, l’ultimo questo che ha visto due banditi di Oliena in trasferta tra l’Umbria e il Lazio. Leggi tutto…